giovedì 15 marzo 2012

L'alimentazione delle cagne in gravidanza

La corretta alimentazione della cagna durante la gravidanza è fondamentale per una buona salute della madre e dei cuccioli.
In base alle esigenze della madre, si può suddividere la gestione alimentare in vari periodi:

Prima dell'accoppiamento
In questa fase è importante il controllo del peso corporeo della madre, per fare in modo che giunga all’accoppiamento in modo ottimale; cagne sottopeso o obese possono manifestare difficoltà durante la gravidanza, al momento del parto o nella successiva fase di lattazione. Se necessario, va modificata la quantità o il tipo di alimento utilizzato: l’attenzione va rivolta soprattutto all’apporto in principi nutritivi che devono essere presenti nel mangime in modo bilanciato per evitare carenze o eccessi.

Prime 5-6 settimane di gravidanza
Nelle prime settimane di gravidanza, la cagna mantiene il suo ritmo di vita abituale e non ci sono particolari modifiche fisiche e comportamentali; c’è una variazione minima del peso corporeo e dei fabbisogni nutritivi; pertanto, dovrebbe ricevere la stessa quantità di alimento necessaria al mantenimento.
È bene utilizzare un alimento completo, di buona qualità e con alta digeribilità.


Le percentuali di principi nutritivi consigliate sono le stesse raccomandate per la crescita e l’allattamento; l’elevato contenuto energetico deriva da un maggior consumo delle riserve depositate nell’organismo dell’animale, che si verifica prima e durante la gravidanza.
Un alimento che non soddisfa questi requisiti è spesso causa di alterazioni della ghiandola mammaria, che hanno un’influenza negativa durante la lattazione per la quantità e qualità del colostro e del latte prodotti.
Occorre porre molta attenzione alla presenza nella dieta, di adeguate quantità di carboidrati solubili, in grado di fornire energia ed evitare fenomeni ipoglicemici. Diete prive di carboidrati, come quelle a base esclusivamente di carne, sono responsabili di ipoglicemia in fasi avanzate della gravidanza, nonché della nascita di cuccioli sottopeso e poco vitali.
Con l’utilizzo di un mangime completo non sono necessarie integrazioni né di alimenti (carne, latte) né di integratori oligominerali, in quanto non solo alterano i rapporti tra i vari principi nutritivi presenti nel mangime, ma possono causare malformazioni ai cuccioli.
Al tempo stesso, eventuali carenze nutritive possono indebolire le difese immunitarie del cucciolo, non solo alla nascita, ma anche nelle fasi successive della vita.
Per quanto riguarda il metodo di somministrazione, il pasto può essere somministrato 2 volte al giorno, tenendo conto che si può verificare una riduzione del consumo volontario di alimenti tra la terza e la quinta settimana di gestazione, per cui sarebbe consigliabile, almeno in questa fase, suddividere la razione giornaliera in pasti più frequenti e meno abbondanti. Non deve, inoltre, mai mancare l’acqua potabile che deve essere sempre a disposizione dell’animale.

Ultime 3-4 settimane di gravidanza
La dieta specifica risulta essere fondamentale soprattutto in questa fase della gestazione. Nell’ultimo periodo, infatti, la madre incrementa il proprio peso del 15-20% e si assiste a qualche variazione del carattere: diviene più pigra e si stanca facilmente.
A seguito di queste condizioni, occorre diminuire gradualmente l’attività fisica e aumentare la razione, sino a un 15-25% in più nell’imminenza del parto.
In questa fase le cagne mostrano un calo dell’appetito, dovuto al fatto che i cuccioli assumono dimensioni considerevoli e comprimono gli organi della cavità addominale, quali stomaco e intestino. Pertanto, è consigliabile somministrare gli alimenti in piccoli pasti con frequenza maggiore oppure ad libitum (a volontà). La somministrazione ad libitum è consigliabile negli ultimi 10 giorni, soprattutto se il numero di cuccioli è elevato, in quanto la cagna presenta notevoli difficoltà a consumare tutto l’alimento necessario.

Le cure durante il parto
La gravidanza ha una durata di 60-65 giorni nel cane e si svolge, generalmente, in modo naturale. Quando si avvicina il momento del parto, la cagna effettua la ricerca del luogo più adatto, un luogo protetto, silenzioso e poco illuminato e assume specifici comportamenti: tende a raspare, a scavare, si crea un giaciglio.
In prossimità dell’evento, oltre a una certa irrequietezza, manifesterà dei segni caratteristici: le ghiandole mammarie si gonfiano particolarmente, completo o parziale rifiuto dell’alimento e abbassamento della temperatura corporea che, circa 12-18 ore prima del travaglio, scenderà dai normali 38,5 fino a 37°C.
A questo punto è opportuno mettere a disposizione della madre una cassetta per il parto, abbastanza grande da poter accogliere i cuccioli, collocata al riparo da correnti d’aria e rialzata rispetto al pavimento; le pareti della cassa dovranno essere abbastanza alte da impedire l’uscita dei cuccioli, ma non quella della madre. Per la lettiera non si deve usare materiale troppo leggero e sottile; i giornali sono sdrucciolevoli e non forniscono un buon appoggio ai cuccioli che stanno imparando a camminare, mentre coperte, tappetini o asciugamani, purché lavabili o monouso, possono costituire un’ottima lettiera. Fondamentale è la pulizia per limitare le infestazioni parassitarie e le infezioni di natura batterica o virale.
Al momento del parto bisogna assicurare la massima tranquillità alla madre e, in genere, è preferibile non interferire: alcune cagne, infatti, possono diventare nervose o disinteressarsi ai cuccioli se disturbate.
In seguito a una fase caratterizzata da tremori e respirazione affannosa, iniziano le contrazioni uterine che portano alla nascita del primo cucciolo; a questo punto la madre rimuove gli annessi fetali e la placenta e si prepara all’espulsione degli altri cuccioli.
Con la fuoriuscita dell’ultimo cucciolo la cagna si tranquillizza, lecca i piccoli e si occupa dell’assistenza e dell’allattamento. Subito dopo il parto è fondamentale l’assunzione di colostro entro 12-18 ore da parte dei cuccioli, in particolar modo perché fornisce protezione verso numerose malattie.

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